martedì 1 settembre 2009

Laurea a distanza

Nella mia facoltà ci sono le lauree a distanza. Guarda caso, proprio quella che frequento io è una laurea a distanza. Si, la laurea specialistica in filosofia è una laurea a distanza. Essendo una laurea a distanza è chiaro che di presenza non se ne parla neppure.
E' interssate notare che, proprio perché a distanza, le lauree a distanza costano di più delle lauree in presenza.
Ma come, mi sono detto:
non metto piede in università, non uso le aule, non seguo le lezioni, non sporco, non uso la carta igienica dei bagni, neppure le rare volte in cui la si trova, non uso l'acqua e neppure il sapone (anche perché i dispenser sono sempre e comunque vuoti), non rompo le balle ai professori con domande stupide ed inopportune, i professori manco mi vedono prima dell'esame, al massimo ci scambiamo una mail, non rompo le scatole in portineria, non studio nelle aule studio, non usufruisco della rete internet gratuita, non mi metto a mangiare davanti ai monitor nell'aula informatica, non appesto l'aria d'ascella fetida, non accendo luci se non quelle di casa mia, non scaldo i miei inverni appoggiato ai radiatori della facoltà... praticamente non esisto. E non esistere costa.
Così sono andato in segreteria ed ho domandato come mai le lauree a distanza costano di più di quelle in presenza...
"Proprio perché sono a distanza" mi ha risposto con tauto-logica la gentile signorina della segreteria, "eh sai, l'organizzazione, poi c'è il sito... dobbiamo gestirvi senza che siate qua...."
"Appunto", le ho risposto, "proprio perché non siamo qua..." Ma poi ho desisistito.
E' chiaro che nel mondo che abitiamo, anche la distanza ha un prezzo e... indovinate chi paga.

giovedì 30 luglio 2009

Le risposte di yahoo

Se non sai cosa fa un filosofo, puoi sempre utilizzare il servizio yahoo answers e chiedere a qualcuno: tra i milioni di utenti, vuoi che non ce ne sia uno che può risponderti?
Molto interessante quella che affronta il lato economico dello status di filosofo chiarendo che:
Quanto guadagna: non esiste il mestiere di "filosofo" e basta, di solito si fa l'insegnante di filosofia o comunque lo studioso di filosofia. In tal caso si guadagna come l'insegnante o lo studioso di tutto il resto.

Ho subito pensato di mollare i miei studi ambito filosofico e basta... Quanto sarebbe più figo diventare studiosi di tutto il resto?

Il consulente filosofico

Se proprio non ce la fai a resistere senza una professione, con la tua laurea in filosofia in tasca, che comunque puoi anche millantare, puoi dire agli amici al bar che sei un consulente filosofico.
Ti scambieranno per uno psicologo, uno psichiatra, uno psicoterapeuta o una psicanalista.
Naturalmente nessuno al bar conosce la differenza tra queste diverse (losche) figure, quindi intenderanno dire uno che cura i matti, più o meno.
Tu a quel punto ti altereari un pelo, assumerai un tono saccente e tenterai di chiarire il fatto che con la filosofia non si cura.
E allora a che cazzo serve, ti domanderanno al bar.
Così ti cimenterai in una serie di arrampicate su specchio, ti imbarcherai in spiegazioni inascoltabili, tirerai in ballo la visione del mondo, la relazione d'aiuto, l'importanza della filosofia.
Ma alla fine, stremato ed agevolato dalle birre bevute, ammetterai che ciò che fai non serve a nulla, però ti puoi far pagare come un medico, pensando fra te e te che, ok, non serve a niente, ma almeno non fa danni...

A cosa serve?

"Ehi, perché ti sei iscritto a filosofia?"
"Semplice: è l'unica laurea che dà una certezza."
"Ah si? E quale sarebbe?"
"Non serve a niente."

E' così. La laurea in filosofia non serve a niente. Verrebbe da estendere il ragionamento ed affermare che la filosofia non serve a niente, ma è meglio andarci cauti con certe conclusioni.

E' certamente vero con un laurea in filosofia non si rischia di diventare, che so, medici, ingegneri o, non sia mai, avvocati!

Ecco da questo punto di vista una laurea in filosofia non ci serve proprio a nulla.
O meglio: non è professionalizzante; non ti trasforma da qualcuno in qualcosa; non ti incolla addosso un titolo.

Che meravigliosa sensazione di libertà!
Non essere nulla quindi, in potenza, essere qualsiasi cosa.
Ecco, mi sento già più leggero. Ma forse sarà la birra...

"ma tu cosa fai nella vita?"
"ehm... penso."
"...ah... ma che lavoro fai?"
"Lavorare? No grazie, preferirei di no."